Nel 2022 entrerà in vigore una tassa sulla plastica monouso e sulle plastiche ottenute da materia che non sia riciclata almeno al 30 per cento. Considerata però anche la crescente sensibilità e consapevolezza dei consumatori sull’argomento, i player d’Oltremanica stanno moltiplicando i loro sforzi per contribuire fattivamente al cambiamento e presentarsi ai clienti con un’immagine più etica e green. C’è poi da smentire l’ultimo report di Greenpeace, secondo il quale 7 supermercati britannici su 10 nell’ultimo anno hanno in realtà visto aumentare la propria impronta sull’ambiente per quanto riguarda la plastica.
SAINSBURY’S PRIMO DELLA CLASSE
In prima fila tra i rivenditori più virtuosi spicca Sainsbury’s, con obiettivi ambiziosi rispetto alla concorrenza. Il retailer, infatti, ha annunciato di voler dimezzare il ricorso alla plastica entro il 2025, intervenendo però anche sulla parte restante, che dovrà essere rigorosamente riutilizzabile, riciclabile o compostabile. L’operazione prevede, tra l’altro, l’eliminazione completa dei sacchetti di plastica anche dalle consegne di generi alimentari acquistati online.
LE MOSSE DI TESCO
Il leader della grande distribuzione britannica, intanto, entro dicembre sostituirà i materiali più difficili da riciclare ancora presenti nel pack delle sue linee a marchio privato. Per fine 2020, invece, conta di rimuovere un miliardo di pezzi in plastica dai suoi negozi, anzitutto utilizzando sacchetti di carta come imballaggio di frutta e verdura. Greenpeace, tuttavia, giudica l’operazione non più che un buon inizio di percorso, ricordando che lo scorso anno Tesco avrebbe prodotto ben 18miliardi di plastica.
I PIANI DI ASDA E MORRISONS
Asda, dal canto suo, si prepara a eliminare 19.500 tonnellate di plastica entro la fine del 2020, assicurandosi che il 30% degli imballaggi delle private label provenga da materiali riciclati. Una quota che dovrà raggiungere il 100% entro il 2025. La strategia di Morrisons, invece, prevede tre impegni precisi. Il primo riguarda un taglio pari al 25% del ricorso al packaging in plastica entro cinque anni. Nel 2025, poi, la plastica che rimarrà nei suoi store dovrà provenire per almeno il 30% dal riciclo e, infine, essere integralmente riutilizzabile.