Un passo avanti importante sul lungo cammino per costruire una filiera agroalimentare più sostenibile. L’ha annunciato oggi il presidente di Adm, Giorgio Santambrogio, a chiusura del convegno inaugurale di MarcabyBolognaFiere, tutto dedicato al ruolo della distribuzione nell’accelerare lo sviluppo sostenibile del nostro Paese.
“La Distribuzione Moderna vuole essere un forte propulsore dello sviluppo sostenibile del Paese, anche attraverso ciò che viene fatto con la Marca del Distributore – ha spiegato Santambrogio -. Ci siamo quindi rivolti alla filiera per stimolare comportamenti etici e responsabili, in linea con la nostra visione e con le nuove esigenze dei consumatori. Il tema del lavoro in agricoltura è estremamente critico: occorre prendere iniziative per garantire legalità e rispetto dei contratti. Per questo abbiamo assunto l’impegno di lavorare, a partire dal 2021, solo con fornitori agricoli che ci assicurino queste condizioni attraverso l’iscrizione alla ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’. Sarà necessario impegnarsi a fondo, da parte nostra e dei nostri fornitori, ma anche da parte delle istituzioni, che devono aiutarci rendendo semplice e veloce l’iscrizione delle imprese agricole alla Rete. Siamo convinti che lavorando insieme, imprese e istituzioni, si possano ottenere risultati importanti, per sconfiggere una piaga che affligge il nostro Paese”. E a proposito del ruolo delle istituzioni nel vincere questa importante battaglia, è intervenuta in video-collegamento anche la Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova.
“Abbiamo bisogno di ripensare il nostro modello di sviluppo e in questo contesto l’agricoltura, la produzione di cibo, l’alleanza con i consumatori consapevoli, hanno un’importanza fondamentale – ha spiegato la Ministra -. L’agricoltura, la buona agricoltura, deve essere parte della soluzione. E così la buona produzione di cibo. Per questo dico: creiamo insieme filiere sostenibili e giuste. Lavoriamo insieme anche nella lotta alle pratiche sleali. Non è accettabile che sul banco degli imputati vadano a finire intere categorie, subendo campagne denigratorie. Non esistono filiere sporche, e non esiste una cattiva distribuzione. Esistono imprese che si pongono fuori dalla legge o che impongono meccanismi che rischiano di minare interi settori. Non possiamo consentirlo. Per questo è urgente recepire la direttiva europea contro le pratiche commerciali sleali ed estendere la sua portata a tutti i soggetti, anche a tutela degli acquirenti. E impegnarci insieme per un lavoro agricolo e un sistema alimentare di qualità, con la giusta remunerazione degli attori in gioco. La tutela del reddito dei produttori di cibo è essenziale. E’ essenziale riequilibrare la catena del valore lungo l’intera filiera. La vostra decisione di promuovere l’adesione delle aziende agricole fornitrici alla ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’ può rappresentare un momento importante di rilancio di questo strumento. Il vostro apporto sarà decisivo. Una distribuzione attenta ai fornitori, attenta alla sostenibilità economica, sociale e ambientale è uno dei perni su cui si può costruire il cambiamento. Una distribuzione che rinuncia a una pratica come le aste al doppio ribasso va valorizzata. Perché quello strumento è caporalato in giacca e cravatta e va combattuto come va combattuto il caporalato, dovunque si annidi”.
La ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’ è un organismo, promosso dal Mipaaf e istituito presso l’INPS, che si concretizza in un elenco ‘certificato’ di imprese agricole – a seguito di domanda presentata dalle stesse all’INPS – in regola con le disposizioni in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e valore aggiunto. Dal gennaio del prossimo anno non solo la distribuzione richiederà l’iscrizione a tutti i suoi fornitori agricoli diretti, ma anche i partner della Mdd, lungo la loro filiera di approvvigionamento, saranno chiamati a far sì che i lorofornitori agricoli siano iscritti alla Rete.