A giugno rallenta la crescita delle vendite della Gdo italiana rispetto al periodo di lockdown e alle prime tre settimane di Fase 2: +0,3% a parità di negozi.
In base ai dati Nielsen, questo trend si rispecchia anche nell’andamento delle vendite per area geografica, che tendono a stabilizzarsi. A registrare una crescita maggiore è il Sud Italia (+1,1%), seguito da Nord Est e Nord Ovest (entrambi +0,8%). Il Centro Italia mostra invece un trend negativo del -1,3%, probabilmente a causa dei minori flussi turistici rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I PRIMI SEGNALI NEGATIVI PER LA GDO
“Dopo le vendite straordinarie registrate negli scorsi mesi iniziano a manifestarsi i primi segnali negativi per la Gdo, come ci dimostra la performance di giugno – dichiara Romolo de Camillis, Retailer Service Director di Nielsen Connect in Italia –. Il rallentamento delle vendite è riconducibile a diversi fattori. Da una parte, la ripartenza del settore Ho.Re.Ca e, in generale, dei consumi fuori casa incide negativamente sulle performance retail, ma non è questa l’unica causa della frenata. Rispetto allo stesso periodo del 2019 manca infatti anche il contributo positivo che il turismo e le vacanze apportano al settore. Inoltre, l’accelerazione dei discount sottolinea la crescente esigenza di risparmio delle famiglie con ridotto potere di spesa.”
I CANALI DI VENDITA
A livello di canali distributivi, gli Specialisti Drug si confermano come il format più dinamico nella fase post-lockdown, registrando una crescita del +6,8%. Continuano a crescere a ritmi rilevanti anche i Discount (+3,3%), mentre frenano i Liberi Servizi (-2,4%), il canale di vendita cresciuto maggiormente durante il lockdown.
Anche i Supermercati rallentano fortemente, con vendite in calo del -0,2%, mentre gli Ipermercati restano tendenzialmente stabili rispetto all’andamento di maggio (-0,4%). Si conferma inoltre il trend negativo delle vendite nel format Cash & Carry:-16,9%, anche se in miglioramento rispetto al periodo precedente. Il canale e-commerce prosegue invece la sua ascesa: da lunedì 25 maggio a domenica 28 giugno il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online è infatti di +140,3%.
L’IMPATTO SUL QUOTIDIANO
A seguito dell’allentamento delle misure restrittive, così come nel mese di maggio si assiste a un riequilibrio dei giorni in cui si concentrano maggiormente gli acquisti della Gdo: il sabato si conferma come la giornata più importante, con un peso del 19,5% sulle vendite settimanali. Crescono ulteriormente anche gli acquisti della domenica, , con un peso di oltre il 10% sulla settimana, grazie ad un maggior numero di punti vendita aperti rispetto al periodo di lockdown.
LE CATEGORIE
Continua il monitoraggio di alcuni panieri di prodotti protagonisti dell’emergenza sanitaria. Ecco le principali evidenze relative al periodo 25 maggio – 28 giugno 2020:
- Effetto “prevenzione e salute”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: detergenti superfici (+20,2%), sapone per le mani solido e liquido (+28,7%), alcol denaturato (+234,9%), guanti (+33,8%), candeggina (+11,7%), salviettine (+12,1%);
- Effetto “stock”: caffè macinato (+17,1%), olio extra vergine di oliva (+11,8%), olio di semi (+19,3%), pasta (+11,7%), conserve rosse (+16,4%). I comparti della dispensa non alimentare maggiormente in crescita sono invece: detergenti lavastoviglie (+26,3%), carta casa (+11,9%), contenitori per alimenti (+29%), avvolgenti alimentari (+22,1%), sacchetti per la spazzatura (+12,8%);
- Effetto “cuochi a casa”, il paniere degli ingredienti base: ingredienti per pasticceria (+59,5%), uova di gallina (+14,1%), farine (+54,6%), formaggi freschi uso cucina (+37,2%), burro (+15,1%), mascarpone (+55,8%), zucchero (+13,3%) e panna fresca (+39,3%).
- “Comfort food”, il paniere dell’indulgence: tavolette di cioccolato (+18,5%), patatine (+13,2%), creme spalmabili dolci (+12,6%), cola (+4,8%), e miele (+14,6%), olive (+3,7%), pasticceria (+32,3%). A differenza del periodo precedente, calano invece le vendite di gelati (-3,7%). Continua a crescere anche il comparto degli alcolici, con vino (+12,4%), birre alcoliche (+9,6%), superalcolici (+30,1%) e champagne/spumante (+28%) e aperitivi alcolici (+33,7%).