Siamo entrati negli ultimi 10 anni fondamentali per raggiungere i 17 SDG e ridisegnare il nostro futuro e quello del Pianeta. Ma se da una parte il tempo sembra incalzare, dall’altro abbiamo ancora 10 anni per generare una vera e propria rivoluzione dei sistemi alimentari. È questo forte il messaggio lanciato dai più di 30 esperti riunitisi virtualmente per partecipare all’appuntamento annuale organizzato da Fondazione Barilla, centro di pensiero multidisciplinare che che promuove il cambiamento verso stili di vita più sani e sostenibili, in collaborazione con Food Tank, think tank americano che si occupa di sostenibilità alimentare.
NON CI SONO ALTERNATIVE ALLA SOSTENIBILITÀ
Il forum, dal titolo “Resetting the Food System from Farm to Fork – Setting the Stage for UN 2021 FOOD Systems Summit”, ha visto i partecipanti confrontarsi a distanza su numerosi temi, dal ruolo fondamentale di giovani e donne nell’agricoltura alle nuove tecnologie, dal futuro delle aziende agroalimentari all’importanza del cibo nella prevenzione delle malattie. Con un unico, grande, denominatore: un altro futuro è possibile.
“Non abbiamo alternative alla sostenibilità”, ha detto in apertura dei lavori Guido Barilla, presidente del Gruppo e della Fondazione Barilla. “Non dobbiamo avere paura del cambiamento, è tempo di agire. Oggi siamo qui per dare un contributo concreto ed efficace“, per “esplorare come ripensare i sistemi alimentari, in base alle necessità umane e ai limiti del pianeta, per renderli più resilienti, più inclusivi e sostenibili”.
IN 265 MILIONI ESPOSTI A INSICUREZZA ALIMENTARE
I sistemi alimentari che portano il cibo dai campi alle tavole di tutto il mondo hanno ottenuto enormi successi. Nel 2020 si stima che, nonostante la pandemia, tra i 4,5 e i 5 miliardi di persone abbiano avuto accesso a diete sane. Un dato significativo, ma ancora insufficiente visto che l’attuale emergenza sta peggiorando le cose, portando le persone esposte a insicurezza alimentare dai 135 milioni del 2019 ai 265 stimati nel 2020. Gli stessi sistemi alimentari sono anche alla radice di numerosi problemi ambientali e di salute che l’umanità sta affrontando (ogni anno 11 milioni di persone al mondo muoiono per le conseguenze di una cattiva alimentazione e oltre un miliardo sono in sovrappeso).
COSTI NASCOSTI DA 12 TRILIONI ALL’ANNO
Ci sono poi da considerare gli impatti economici: i costi “nascosti” per l’ambiente, la salute e la povertà sono valutati in quasi 12 trilioni di dollari all’anno. Per queste ragioni, gli esperti intervenuti al forum Barilla hanno convenuto sulla necessità che i sistemi alimentari debbano trasformarsi nel solco della sostenibilità, per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) promossi dall’Onu per il 2030 e quelli dell’Accordo di Parigi sul clima.
Un obiettivo che si può raggiungere soltanto agendo in maniera coordinata e sistemica. «La situazione attuale mi ha insegnato che nessuno vince da solo», ha dichiarato Guido Barilla, ribadendo l’importanza della costruzione di nuove alleanze: tra le generazioni, tra i vari attori della filiera agroalimentare, tra Paesi ricchi e poveri, tra società civile e settore privato.
L’appuntamento ha inoltre lanciato – in vista del Food Systems Summit delle Nazioni Unite, in programma nel 2021 – tre raccomandazioni chiave:
- Condividere un obiettivo comune che consenta a tutti gli stakeholder di elaborare proposte per sistemi alimentari più sani, inclusivi, sostenibili e resilienti. Queste proposte possono guidare azioni concrete ed efficaci verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e modificare la narrazione della trasformazione dei sistemi alimentari.
- Coinvolgere e mobilitare tutti gli attori a lavorare insieme in un percorso di condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche, garantendo la massima inclusione
- Aumentare la consapevolezza dei cittadini per aiutarli a fare scelte alimentari più sostenibili come consumatori, per generare il cambiamento.