Nestlé viaggia a spron battuto verso le emissioni zero. Dopo la firma dell’impegno “Business ambition for 1,5°C” delle Nazioni Unite, il colosso di Vevey ha condiviso il proprio piano contro i cambiamenti climatici, volto a dimezzare le emissioni entro il 2030 e a raggiungere quota zero per il 2050.
TRE PUNTI PER L’AMBIENTE
Il piano di Nestlé per l’ambiente poggia su tre pilastri:
- Sostegno agli agricoltori per accelerare il passaggio verso l’agricoltura rigenerativa;
- Rimboschimento di centinaia di milioni di alberi per i prossimi 10 anni;
- Completamento della transizione per raggiungere il 100% di energia da fonti rinnovabili entro il 2025 e incremento di marche “carbon neutral”.
PIÙ RIGENERAZIONE E MENO CO2
Nestlé sta già sostenendo 500 mila agricoltori e 150 mila fornitori nell’attuazione di pratiche agricole rigenerative, per migliorare la salute del suolo, mantenendo e d la diversità degli ecosistemi. In cambio, l’azienda si offre di acquistare più prodotti a un prezzo più alto, contribuendo così agli investimenti necessari. Entro il 2030 la multinazionale svizzera prevede di ricavare dall’agricoltura rigenerativa oltre 14 milioni di tonnellate di suoi ingredienti.
Il piano prevede inoltre il potenziamento del programma di riforestazione, che prevede di piantare 20 milioni di alberi ogni anno per i prossimi 10 anni. Ciò si tradurrà in più ombra per le colture, più CO2 rimossa dall’atmosfera più raccolti e una migliore biodiversità e salute del suolo. Interessante l’impegno su due della materie prime più “chiacchierate” degli ultimi anni, ovvero olio di palma e soia, le cui filiere entro il 2022 saranno a zero deforestazione.
PIÙ RINNOVABILI E MENO EMISSIONI
Nei prossimi cinque anni Nestlé prevede di completare la transizione verso il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili nei suoi 800 siti presenti in 187 Paesi. L’azienda sta rinnovando a livello globale la sua flotta di veicoli per contenere le emissioni ed entro il 2022 ridurrà e compenserà l’impatto ambientale dei viaggi di lavoro. Inoltre, sta adottando misure di conservazione e di rigenerazione dell’acqua e affrontando il problema dello spreco di cibo nelle sue attività produttive.
Per quanto riguarda i prodotti, la gamma Garden Gourmet, che comprende anche il “Sensational Vuna”, così come gli integratori Garden of Life, raggiungeranno la neutralità di emissioni di carbonio entro il 2022; seguiti dalla gamma Sweet Earth, entro il 2025.
Altri brand, come Nespresso, San Pellegrino, Perrier e Acqua Panna mirano anch’essi a raggiungere le zero emissioni entro il 2022, mentre il resto dei prodotti di Nestlé Waters conseguirà tale obiettivo entro il 2025.
LE DICHIARAZIONI
“La lotta al cambiamento climatico non può aspettare e nemmeno noi possiamo. Si tratta di un elemento fondamentale per il successo a lungo termine del nostro business“, ha commentato il Ceo di Nestlé Mark Schneider, “Abbiamo un’opportunità unica per fronteggiare il cambiamento climatico poiché siamo presenti in quasi tutti i Paesi del mondo e abbiamo le capacità, le dimensioni e la portata per fare la differenza. Lavoreremo insieme ad agricoltori, partner industriali, governi, organizzazioni non governative e con i nostri consumatori per ridurre la nostra impronta ambientale“.
Il presidente del Consiglio di Amministrazione di Nestlé, Paul Bulcke, ha dichiarato: “Il board riconosce quanto sia strategicamente importante adottare misure decisive per affrontare il cambiamento climatico. Il board supporta anche l’accelerazione e il potenziamento del nostro impegno per garantire il successo a lungo termine dell’azienda e contribuire a creare un futuro sostenibile per le generazioni a venire“.
Magdi Batato, Executive vice president e head of Operations, ha commentato “Considerando che quasi due terzi delle nostre emissioni provengono dall’agricoltura, è chiaro che l’agricoltura rigenerativa e la riforestazione rappresentano i punti focali del nostro percorso verso l’obiettivo delle zero emissioni nette. Questi sforzi ridurranno le emissioni e miglioreranno la biodiversità su larga scala. Continueremo inoltre a eliminare le emissioni dalle nostre attività e a migliorare la nostra gamma di prodotti. Si tratta di un lavoro molto articolato e noi ci impegniamo a realizzarlo“.
L’azienda prevede di investire complessivamente 3.2 miliardi di franchi svizzeri nei prossimi cinque anni per accelerare gli sforzi, inclusi 1.2 miliardi di franchi svizzeri per stimolare l’agricoltura rigenerativa lungo tutta la filiera. Questi investimenti saranno finanziati principalmente attraverso efficienze operative e strutturali, per mantenere neutrali i profitti generati da questa iniziativa.