AuthenticFood, un progetto antifrode nel bio

AuthenticFood, un progetto antifrode nel bio

Per garantire l’autenticità e il rispetto della filiera biologica, parte un progetto europeo incentrato sul contributo di metodi analitici innovativi. Un gruppo di ricercatori europei lavorerà nei prossimi tre anni alla messa a punto di un’‘impronta digitale analitica‘ dei prodotti biologici, che permetterà d’identificare il ‘vero bio’ rispetto ai tentativi di frode.
Il progetto sarà coordinato dall’università di Copenhagen: da parte italiana, vede la collaborazione della Fondazione Edmund Mach, con la competenza acquisita negli ultimi anni dal Centro ricerca e innovazione suii rapporti tra isotopi stabili soprattutto dell’azoto, dell’Aiab, che definirà le filiere e raccoglierà i campioni da sottoporre ad analisi, e di Bios che parteciperà alla valutazione dell’applicabilità all’interno del sistema di certificazione.
Il progetto transnazionale – battezzato ‘AuthenticFood‘ – ha avuto inizio a novembre e prevede la collaborazione di ben 16 partner provenienti da 11 Paesi europei, includendo diverse competenze analitiche, agronomiche e di sistema di controllo. Nel progetto AuthenticFood, i ricercatori europei considereranno alcuni prodotti biologici vegetali (in particolare pomodoro, cereali e derivati) e completeranno lo sviluppo di una serie di metodi analitici per l’autenticazione dei prodotti alimentari di origine vegetale. Obiettivo primario è mettere a punto degli strumenti che permettano di rafforzare l’affidabilità dei prodotti bio e che garantiscano ulteriormente i consumatori, ma anche gli utilizzatori di materie prime, quali i mulini, i mangimifici, i produttori di passate ecc.
Gli strumenti analitici che verranno valutati – e, laddove possibile, combinati mediante tecniche statistiche multivariate – includono metodiche di analisi dei residui di fitofarmaci, dei rapporti tra isotopi stabili di diversi elementi e del profilo minerale e metabolomico. Di questi metodi, diversi sono già utilizzati per l’autenticazione anche dei prodotti biologici: tuttavia va ancora analizzato il grado di affidabilità a seconda delle varianti (clima, varietà, gestione agronomica, specie, tipo di trasformazione ecc.) e il costo.
La crescita del mercato bio in tutta Europa ha attratto anche l’attenzione di società e individui scorretti. In Italia, la recente azione della Guardia di finanzia, denominata “gatto con gli stivali” ha reso ancora più attuale il progetto e fruibili i risultati, proprio per quelle filiere su cui si lavorerà in Italia: grano duro-semola-pasta e pomodoro-salsa. Anche se i metodi analitici non potranno sostituire le procedure di ispezione e certificazione, di certo potranno risultare un utile complemento sia per gli enti di certificazione sia per le autorità deputate al controllo, nonché per le aziende che acquistano materie prime su mercati internazionali.
AuthenticFood è cofinanziato dal programma Core Organic II, parte dell FP7 Era-Net project: “Coordination of European Transnational Research in Organic Food and Farming Systems” (www.coreorganic2.org).

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