L’economia circolare di Mare Aperto

L'azienda genovese implementa la valorizzazione del 100% delle materie prime: dagli scarti del tonno arrivano cosmetici, petfood, ingredienti funzionali, farina e olio
L’economia circolare di Mare Aperto

Mare Aperto, società genovese che fa capo a Jealsa – uno dei principali produttori di conserve ittiche che lo scorso anno ha generato vendite pari a 667 milioni di euro – ha implementato insieme alla casa madre un sistema di valorizzazione totale della materia prima utilizzata nei suoi siti produttivi.

Gli scarti di lavorazione dell’industria conserviera del tonno superano le 450mila tonnellate annue. “Rendere il settore più sostenibile significa anche andare oltre al concetto di sottoprodotto” – spiega Carlos Blanco, Ad di Mare Aperto. “Dobbiamo fare tutto il possibile per valorizzare ciò che è di origine naturale. Attraverso le aziende del nostro gruppo trasformiamo tutte le parti del pescato non destinate all’alimentazione umana in prodotti di alta qualità, destinati a diversi mercati come l’acquacoltura, l’alimentazione per animali o persino prodotti cosmetici”.

L’ECONOMIA CIRCOLARE DI MARE APERTO

Mare Aperto fa parte di un sistema di economia circolare creato dalla casa madre Jealsa già dai tempi della sua fondazione, circa 60 anni fa. Grazie ad esso, che è ancora oggi uno dei punti fondamentali del programma di responsabilità sociale We Sea, è in grado di sfruttare il 100% della materia prima utilizzata con tecnologie di biovalorizzazione marina ed estrazione selettiva.

In tal modo, quasi la metà della materia prima si utilizza per i prodotti destinati all’alimentazione umana commercializzati in Italia da Mare Aperto, e al petfood attraverso l’azienda Pet Select. Il resto viene trasformato in farina e olio di pesce (circa un terzo del totale), destinati al settore dell’acquacoltura e industrie affini.

Infine, il restante 20% viene utilizzato dal settore farmaceutico e cosmetico. Gli scarti del tonno sono, infatti, ricchi di molecole attive, come Omega3 e collagene, i quali trovano impiego nella cosmesi, nella farmaceutica e nella alimentazione funzionale, permettendo un uso razionale e totale delle risorse marine.

Mare Aperto-Jealsa

IL PROCESSO DI BIOVALORIZZAZIONE MARINA

La biovalorizzazione permette di convertire la materia prima non usata per il tonno in scatola in nuovi prodotti. Sono diverse le tecnologie che permettono agli scarti di tonno di diventare prodotti cosmetici, oppure nutraceutici, ma tutte sono accomunate da un unico criterio: “Il rispetto per il prodotto e per l’ambiente accompagna tutte le fasi del nostro sistema di economia circolare” – sottolinea Blanco.

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