Da sempre gli italiani sono abilissimi trasformatori: pensiamo al caffè, l’Italia produce ed esporta le migliori miscele pur non producendo un solo chicco di caffè. Discorso analogo si può fare per la pasta, ma vale anche per la farina di frumento tenero. L’Italia è un forte importatore di grano, acquistiamo all’estero oltre il 50% del nostro fabbisogno, ma la grande expertise della nostra industria molitoria nella selezione dei migliori grani disponibili e nella loro successiva trasformazione, ci consente di produrre farine eccellenti, sicure e altamente specializzate, per soddisfare ogni esigenza degli utilizzatori, siano essi industria, artigiani o consumatori.
DAZI E PROTEZIONISMO: UN OSTACOLO ALLE IMPORTAZIONI
Nell’ultimo periodo i molini si trovano a fronteggiare un importante aumento dei prezzi del grano. Nonostante il raccolto mondiale sia rimasto stabile, è aumentata la tendenza a fare scorte da parte di molti paesi, la Cina in particolare. Ad aggravare il fenomeno sono le speculazioni sui mercati finanziari e i problemi di siccità in Argentina e Brasile. Tutto questo ha comportato un forte aumento del costo del frumento tenero, ancora in atto, pari al 20% se confrontato con i prezzi dello scorso mese di luglio. UIteriori difficoltà per il nostro settore sono dovute all’imposizione di dazi da parte dell’Ue sui grani provenienti dagli Usa, come contromisura nell’ambito della controversia Airbus-Boeing. Una misura che penalizza l’industria molitoria italiana che, in questo momento, non importa più grano statunitense. Dall’altra parte del globo ci sono invece le politiche protezionistiche della Russia che ha imposto dazi all’esportazione a partire da fine febbraio per evitare un processo inflazionistico all’interno.
IMPORTARE I GRANI MIGLIORI È GARANZIA DI QUALITÀ
La produzione nazionale di grano tenero utilizzata dall’industria molitoria è da sempre insufficiente a coprire il fabbisogno interno. Non solo le quantità non bastano: acquistare grano dall’estero è per noi indispensabile anche per ragioni di tipo qualitativo. Importare grani di alta qualità ci consente di produrre farine dalle elevate prestazioni senza essere costretti a impiegare miglioratori, quali glutine o enzimi, a garanzia della naturalità del prodotto.
È dunque del tutto sbagliata l’idea che la qualità della farina possa essere correlata alla provenienza della materia prima. A ogni raccolto i molini valutano la qualità dei grani disponibili sul mercato e acquistano, di anno in anno, solo i grani migliori, indipendentemente dal paese di provenienza.
LA QUESTIONE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Una fake-news purtroppo molto diffusa è quella secondo cui i grani provenienti dall’estero sono meno sicuri. Nulla di più falso. Proprio in questi giorni, per esempio, in un comunicato del Commissario Ue all’agricoltura, è stata smentita la campagna denigratoria nei confronti del grano canadese, accusato di contenere glifosato. In questa nota si dichiara, infatti, che dal 2014 non si rilevano irregolarità nei grani importati dal Canada.
La sicurezza alimentare, intesa come rispondenza sia del grano, sia delle farine di grano tenero alle normative comunitarie riguardanti la tutela della salute dei consumatori, rappresenta una priorità assoluta per l’industria molitoria italiana. La garanzia del rispetto di tali normative deriva dai costanti e severi controlli eseguiti sia dalle Autorità di vigilanza, sia dagli stessi molini utilizzatori, nell’ambito dei loro piani di autocontrollo. In particolare, a farci stare tranquilli sulla sicurezza dei grani provenienti da Paesi Extra-Ue ci sono i severi controlli degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF), che dipendono dal Ministero della Salute e si occupano di verificare che la materia prima sia conforme ai regolamenti europei (ed eventualmente italiani, se più restrittivi). A livello territoriale, sia sul grano di importazione, sia sul grano di origine nazionale, intervengono anche i controlli effettuati da numerose altre Autorità pubbliche. Controlli vengono puntualmente eseguiti, anche per i grani nazionali e Ue, nei laboratori interni di cui tutti i molini industriali italiani sono ormai dotati.
COMUNICAZIONE: UN ASPETTO CHIAVE
La filiera della farina è complessa e la percezione del consumatore riveste un ruolo determinante. Per questo nel 2018 abbiamo organizzato, come Italmopa, l’iniziativa Molini a porte aperte, nata per raccontare cosa c’è dietro la farina. La manifestazione ha ottenuto grande successo, anche nella riedizione 2019. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalle reazioni del pubblico. Ci eravamo preparati a rispondere a contestazioni e invece abbiamo riscontrato un alto grado di soddisfazione rispetto al racconto della nostra filiera. Purtroppo lo scorso anno siamo stati bloccati dalla pandemia, ma non appena sarà possibile continueremo a investire molto su questa attività.