Nei primi nove mesi del 2010, il gruppo Parmalat ha messo a segno un fatturato consolidato di 3,11 miliardi di euro circa, con una crescita del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2009, che ha generato un margine operativo lordo di 265 milioni di euro, invariato rispetto al 2009 e pari all’8,5% del giro d’affari. L’utile netto di gruppo è di 198,6 milioni di euro, mentre le disponibilità finanziarie nette si attestano a 1,34 miliardi di euro circa. Il fatturato Italia scende del 4,1% a 717 milioni di euro “in diminuzione principalmente a causa della flessione dei consumi alimentari e all’aumento delle attività promozionali” specifica la società, ma l’apprezzamento della valuta canadese sull’euro permette al Nordamerica una crescita dei ricavi del 17,7% a 1,11 miliardi di euro, che ne fa sempre più il primo mercato del gruppo di Collecchio. In forte calo, però, a 304,9 milioni di euro le vendite nell’area Centro-Sudamerica, a causa della svalutazione in Venezuela del bolivar fuerte, che si somma alla crisi dei consumi del Paese. Quest’anno l’assemblea dovrà rinnovare il cda, tuttora guidato da Enrico Bondi, artefice della ristrutturazione dopo il crac dovuto alla gestione di Calisto Tanzi, che ai primi di dicembre è stato condannato a 18 anni di reclusione per bancarotta.
Parmalat, fatturato consolidato a +9,3%
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