Osservatorio sulla Gdo: i campioni del 2020

Un'ottima annata per la gdo internazionale, ma restano i nodi strutturali: margini calanti, e-commerce non redditizio, ascesa dei discount

La Gdo italiana regge a pieni voti il confronto con i retailer internazionali e archivia un eccezionale 2020. Lo testimoniano i dati dell’Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare presentato dall’Area Studi MediobancaLo studio aggrega i dati economici e finanziari di 117 aziende nazionali e 27 maggiori player internazionali per il periodo 2015-2019.

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IL 2020 IN NUMERI

Il 2020 della distribuzione moderna si chiude con un + 5%, guidato da incrementi sopra la media di discount (+8,7%), supermercati (+6,8%) e drugstore (+6,6%). L’intero sistema dovrebbe ripiegare dell’1,6% nel 2021, cumulando nel biennio un aumento complessivo del 3,3 per cento.
L’e-commerce (+60% nel 2021) ha contribuito per l’1% alla crescita del mercato e potrebbe arrivare al 3% già nel 2021, due anni in anticipo rispetto alle previsioni pre-pandemia. Si tratta tuttavia di un segmento che registra margini negativi per oltre il 10 per cento.

La concentrazione del mercato italiano, invece, è in aumento con una market share dei primi cinque retailer che sale al 57,5 per cento. Nel confronto internazionale, dunque, la gdo italiana supera la Spagna, pur restando molto frammentata. Conad è la prima insegna per quota di mercato (14,8%), seguita da Selex al 13,7% e dalle Coop al 12,9 per cento.

I “CAMPIONI” ITALIANI

Con un +8,7% medio annuo Lidl Italia è campione di crescita delle vendite tra il 2015 e il 2019. Con un +7,6% seguono appaiate Eurospin e Agorà, poi il trio Lillo-MD (+6,9%), VéGé (+5,3%) e Crai (+5,2%). In termini di redditività del capitale investito primeggia Eurospin (20,2%), seguita da Lillo-MD (16,5%), Agorà e Lidl Italia al 12,9% e Crai all’11,9 per cento. Tutti i restanti operatori sono sotto la doppia cifra. Supermarkets Italiani si conferma regina di utili cumulati con €1.340 milioni tra il 2015 e il 2019, mentre Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2019 pari a 4.043 milioni di euro.

L’Osservatorio evidenzia anche la presenza di “campioni nascosti” all’interno del panorama distributivo italiano. Sono aziende che stanno macinando crescita e redditività: venti quelle con fatturato superiore a €500 milioni. In aggregato i venti operatori fatturano €20,6 miliardi e si posizionerebbero alle spalle dei discount.

TRA I PRIMI ANCHE ALL’ESTERO

Nel 2019 i maggiori retailer internazionali selezionati hanno un fatturato che oscilla tra i €463 miliardi di WalMart e i €18,6 miliardi della portoghese Jeronimo Martins. Tali operatori fatturano circa il 20% del loro giro d’affari in punti vendita all’estero: la maggiore proiezione internazionale è dell’olandese Ahold Delhaize (77,6%), seguita dalla catena portoghese che vende soprattutto in Polonia (73,3%) e dalle francesi Auchan (62%) e Carrefour (52%). La classifica per Roi comprensiva dei retailer internazionali e di quelli italiani vede primeggiare l’australiana Coles (31,3%), seguita dall’italiana Eurospin (20,2%), dall’altra australiana Woolworths (19,8%), dalla statunitense Target (18%) e ancora dall’italiana Lillo-MD (16,5%)Supermarkets Italiani detiene il primato internazionale quanto a vendite per metro quadro nei confini nazionali: con €15.900 precede le britanniche J Sainsbury con €13.600, Tesco con €11.500 e Wm Morrison a 11.200 euro.

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