Negli ultimi anni i contenuti on demand sono stati sempre più privilegiati. In particolare, quelli audio hanno riscontrato un considerevole successo, tanto che a loro viene dedicato lo stesso tempo riservato alla visualizzazione di contenuti video. I brand, quindi, sono chiamati ad approcciare la comunicazione in modo diverso per raggiungere gli obiettivi prefissati e le campagne audio si rivelano un ottimo alleato per creare relazioni con i consumatori, come dimostrano i risultati ottenuti da Spotify in tutto il mondo.
IL VALORE DELLA STREAMING INTELLIGENCE
Già da tempo, e in particolare nell’ultimo anno, si è assistito a un exploit dell’e-commerce, che rappresenta, a tutti gli effetti, un nuovo modo di acquisto e di rapportarsi con i consumatori da parte delle aziende. Il passaggio a questa modalità di acquisto ha mutato anche le regole del marketing, sempre più basato su dati che permettono di profilare meglio i clienti, conoscerne i gusti e le abitudini. Cosa vuol dire tutto questo? Che non bisogna solo concentrarsi sul Roi, ma “sfruttare” i dati per creare una relazione che duri nel tempo e consolidi il successo dell’azienda o del brand nel lungo periodo. Per raggiungere l’obiettivo diventa strategico lavorare con piattaforme che conoscono bene i propri utenti, proprio come Spotify, che è in grado di profilare gli utenti anche sulla base del dispositivo utilizzato e di fornire una serie di dati utili sul pubblico. In questi anni, Spotify ha scoperto che il 69% degli ascoltatori preferisce annunci che si adattino al tono e allo stile di quello che ascoltano: grazie agli strumenti di streaming intelligence, quindi, fa sì che le aziende possano raggiungere gli utenti giusti e strutturare il messaggio in funzione degli obiettivi della campagna e del suo andamento.
LA NOVITÀ: AD STUDIO
Partendo da questi presupposti, Spotify ha recentemente lanciato in Italia Ad Studio, una piattaforma pubblicitaria self-service che consente agli inserzionisti di creare direttamente campagne pubblicitarie audio e video su Spotify. La pubblicità audio, così, è facilmente accessibile a Pmi, startup e mercati in crescita: utilizzando Spotify Ad Studio, gli inserzionisti possono attingere agli utenti di Spotify, raggiungendo i consumatori per fascia demografica (come età, sesso o posizione) o segmento di interesse (ad esempio, cucina o fitness). È proprio in questi momenti di svago, in cui i consumatori non sono concentrati su uno schermo, che gli inserzionisti possono “completare” i messaggi visivi con messaggi audio e connettersi direttamente con loro. E ci sono delle grandi potenzialità: il pubblico è connesso sulle piattaforme Spotify in media per 2,5 ore al giorno; più è connesso, più è possibile intercettare gli interessi di ognuno e giungere all’orecchio con il messaggio giusto al momento giusto.