Il Consorzio di Tutela della Burrata di Andria Igp ha concluso l’iter di modifica del disciplinare di produzione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. L’obiettivo è rispondere meglio alle caratteristiche della materia prima locale, consentendo così anche ai piccoli produttori di poter aderire più facilmente al Piano dei controlli, di specificare meglio le dimensioni della chiusura apicale (testa) e le modalità di sfilaccio manuale del ripieno (stracciatella). Gli sfilacci/lucini, infatti, non potranno subire processi di rottura tali da trasformare gli stessi in un ammasso “tritato”; infatti, lo sfilaccio manuale rispetto ad una pasta tritata (spesso meccanicamente) “distingue la Burrata di Andria, consentendo alla panna di amalgamarsi alla pasta filata, donandole un gusto unico, caratterizzato all’assaggio dalla giusta umidità, morbidezza e dall’esaltazione dei sentori di lattico fresco” – sottolinea il coordinatore del Consorzio di Tutela Burrata di Andria Igp, Francesco Mennea.
Tutto questo a maggior garanzia dell’artigianalità del prodotto, che si distingue così dalle produzioni meccanizzate. “Oggi, dunque, grazie alle modifiche consentiamo soprattutto ai piccoli produttori di poter aderire più facilmente al piano dei controlli – continua Mennea – esaltiamo maggiormente l’artigianalità della produzione e facilitiamo il consumatore nelpoter distinguere la Burrata di Andria Igp da imitazioni e prodotti realizzati meccanicamente”.