“Il decreto attuativo della sugar tax arriva come un fulmine a ciel sereno: dopo tante rassicurazioni da parte del governo, a fronte della sfiducia degli imprenditori e della perdita di liquidità dettata dall’emergenza che ha depotenziato il sistema, questa notizia sembra quasi uno sgambetto fatto durante la corsa verso un’auspicabile ripresa economica”. Così l’ad di Sibeg, Luca Busi (nella foto), ha commentato il provvedimento del Ministero dell’Economia che contiene le modalità attuative dell’imposta fissata per il prossimo primo gennaio 2022.
Ribadendo la preoccupazione espressa pochi giorni fa da Assobibe (Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende produttrici di bevande analcoliche) Sibeg, l’azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia, scende nuovamente in campo per manifestare il disappunto su una vicenda che ha tenuto sul filo del rasoio tante Pmi italiane, oggi schiacciate dalla crisi.
“Oggi ci stiamo rialzando per riprendere in mano bilanci e fatturati, preservando posti di lavoro e cercando di spingere nuovamente sull’acceleratore dello sviluppo – continua Busi – l’ultima e l’unica soluzione che ormai ci resta è sperare nell’azione legale portata avanti dalla Regione Siciliana, che già l’anno scorso, appresa la notizia di sugar e plastic tax, si è attivata per impugnare la legge di Bilancio 2020 dello Stato davanti alla Consulta”.
Oltre al Covid, secondo l’ad di Sibeg sono proprio le tasse “l’altra emergenza inderogabile da affrontare. Il settore l’anno scorso ha subito una contrazione del volume di vendite del -40% e il recupero delle perdite, secondo diversi studi, dovrebbe avvenire non prima della fine del 2022. Non è possibile pensare di inserire un balzello con un impatto medio del +27% in questo momento così critico”.