Il Pastificio Garofalo ha pubblicato il suo primo report di sostenibilità, redatto in collaborazione con Lifegate, in conformità ai “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards” definiti nel 2016 dal Global Reporting Initiative (GRI). Tecnicamente, il report è in realtà il secondo nella storia dell’azienda, che ha scelto però di prendere l’edizione 2019 come momento di consapevolezza interna dei suoi punti di forza e di debolezza per poi rendere pubblica la rendicontazione 2020 una volta affrontati i temi più rilevanti emersi dal primo assessment.
“Il nostro primo report di sostenibilità rappresenta una sfida per noi stessi: in virtù dei valori che dalle nostre origini ci contraddistinguono, ovvero la qualità, l’innovazione, la trasparenza, il rispetto delle diversità e la passione, abbiamo voluto rispondere alle richieste deI consumatori, sempre più consapevoli e attenti a ciò che portano in tavola” – commenta Massimo Menna (nella foto), ad del Pastificio Garofalo.
I TRE AMBITI D’AZIONE
Attraverso un approfondito processo di analisi sono stati individuati i tre principali ambiti di azione per la sostenibilità di Garofalo:
- prodotti sicuri e di qualità grazie a una materia prima di elevatissima qualità selezionata con la massima cura e seguita e controllata in ogni fase della lavorazione;
- centralità delle persone in termini sia di continua dedizione ai propri dipendenti, sia di una grande attenzione per la collettività, con cui il pastificio dialoga costantemente per creare relazioni di valore durature nel tempo;
- rispetto dell’ambiente da cui il pastificio trae le sue risorse, mediante l’impegno a ridurre il proprio impatto ambientale, prestando attenzione ai consumi energetici, alle emissioni, ai materiali utilizzati e a una gestione virtuosa dei rifiuti.
I RISULTATI
Per Garofalo, l’attenzione a qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare si concretizza in continui controlli su prodotti e processi, sia nel proprio stabilimento sia presso i fornitori. Attenzione valorizzata con attività di informazione verso i consumatori: vedi il progetto lanciato nel 2018 con il sito “comesifagarofalo.it”.
Nel 2020 i fornitori italiani rappresentavano l’89,1% (contro l’85,3% nel 2019) della spesa complessiva con circa un 15% di fornitori campani. Al 31 dicembre 2020, i dipendenti dell’azienda erano 215, in aumento del 6,4% rispetto al 2019, grazie al continuo sviluppo del business. Le donne impiegate in Garofalo sono 32, pari al 14,9% dell’organico (+33,3% rispetto al 2019), con ruoli anche importanti e decisionali nel laboratorio e nella produzione. Nel 2020 le assunzioni sono aumentate del 35,7% rispetto all’anno precedente: sono 19 i nuovi assunti, di cui 16 under 30.
Molti i risultati sul fronte ambientale. Nel 2020, lo stabilimento ha assorbito energia per 26.684.746 kWh, di cui circa il 71% è stata autoprodotta tramite l’impianto di cogenerazione e l’1,1% tramite l’impianto fotovoltaico. Sono in via di definizione l’installazione di un nuovo impianto di trigenerazione e l’ampliamento del parco fotovoltaico, che garantiranno tutto il fabbisogno di energia elettrica e una consistente quota dell’energia termica.