In Europa, la crisi dei consumi si è abbattuta soprattutto sugli ipermercati. Le tendenze pressoché stagnanti delle vendite in questo canale invitano ad alcune riflessioni. Tesco afferma di voler mettere un freno alla crescita degli ipermercati nel Regno Unito, anche per il potere che va assumendo internet come canale distributivo.
Alcuni analisti britannici del settore distributivo hanno salutato la mossa di Tesco come “uno spartiacque epocale” e ritengono che altre catene siano intenzionate a seguire il leader del retail in questo cambiamento di rotta strutturale.
Anche in Francia, la culla storica dell’ipermercato, gli ultimi dati di Nielsen-Lsa attestano che le vendite negli ipermercati continuano a rallentare. Carrefour progetta nuovi piani di espansione per il nuovo concept Carrefour Planet e conta di investire 1,5 miliardi di euro per ammodernare 500 negozi entro la fine di quest’anno.
Molti osservatori additano nei cambiamenti demografici la causa primaria dei problemi degli ipermercati: la popolazione invecchia e aumenta anche il numero delle persone che vivono da sole. Mentre le famiglie numerose acquistano in grandi quantità, i single tendono a fare acquisti localmente, frequentemente e in piccole quantità. “Gli ipermercati non sono finiti – conferma Natalie Berg, ricercatrice di Planet Retail – ma non sono più al passo coi tempi”.
Ipermercati, futuro a rischio in Europa?
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